Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali
Tutti i testi di carattere storico – culturale sono stati desunti dal sito www.unescoamalficoast.it per gentile concessione del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali.
All’inizio degli anni ottanta l’Europa unita, malgrado ricorrenti solenni dichiarazioni, era soltanto il sogno di pochi idealisti.
Già da allora però, andava diffondendosi la convinzione della necessità di una formazione europeistica della nuova classe dirigente: in particolare si riteneva che ai giovani dovessero proporsi le dimensioni e le prospettive di un’Europa che non fosse solo un compendio di storie, magari gloriose ma particolari, e neppure un insieme di Stati, ognuno autonomo ed emulo degli altri, ma una Patria comune.
A fondamento di essa si ergeva l’immenso patrimonio di cultura e di storia, prodotto insieme nei millenni. Appunto la cultura comune sembrava poter dare un contenuto all’utopia.
L’Università fu quindi giustamente individuata come strumento insostituibile di preparazione e di sostegno dell’Unione Europea. L’Università Europea era da pensare daccapo, e comunque da organizzare non ad imitazione di quelle nazionali e meno ancora come sovrapposizione ad esse, ma piuttosto come complementare e come scuola di perfezionamento.
Il Centro Universitario Europeo per i Beni culturali nacque appunto come sperimentatore e pioniere di quella che dovrebbe essere l’Università europea per i beni culturali.
Organi istituzionali
Ferruccio Ferrigni – Coordinatore delle Attività ( ferrigni@unina.it)
Salvatore Claudio La Rocca – Responsabile Relazioni Esterne ( sclarocca@alice.it)
Fabio Pollice – Responsabile Progettazione ( fabio.pollice@unisalento.it)
Conoscenza del Patrimonio Culturale
Qualunque “politica” del Centro non può prescindere da un’attività di confronto e scambio che favorisca la circolazione delle conoscenze sul patrimonio culturale. Soprattutto in questa stagione di cambiamento rapido. Un primo e propedeutico settore di attività è dunque quello che abbiamo definito della Conoscenza del patrimonio culturale. In tale settore sono incluse le linee Archeologia, storia, cultura; Scienze e materiali del patrimonio culturale; Beni librari, documentali e audiovisivi.
Cultura come fattore di sviluppo
Per perseguire efficacemente una mission di servizio ‘culturale’, tuttavia, non è sufficiente approfondire le conoscenze sul patrimonio. È anche necessario trasferirle nella società. Non come conoscenze specialistiche, evidentemente, ma come fattore di rafforzamento delle identità culturali, di stimolo alla creatività, di promozione di uno sviluppo umano sostenibile. Cultura come fattore di sviluppo diventa quindi il settore core dell’attività del Centro. In tale settore ricadono le linee Territorio storico, ambiente, paesaggi culturali e Rischi e patrimonio culturale.
Per rendere coerente ed integrata l’azione del Centro, e coprire quindi l’intero ciclo della valorizzazione del patrimonio e delle attività culturali, appare opportuno integrare le attività di conoscenza del patrimonio culturale e di supporto ai decisori con l’approfondimento degli aspetti metodologici ed operativi delle politiche culturali. Obiettivo conseguibile attraverso un settore di Strumenti e metodi delle politiche culturali: in tale settore sono confluite sia le linee Informatica e beni culturali e Studio, tutela e fruizione del patrimonio culturale, sia l’attività dell’Osservatorio europeo sul turismo culturale.
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