Di questa villa, utilizzata, come le altre lungo la Costa, per la villeggiatura di ricchi romani,si hanno notizie a partire dal 1758, quando ad una profondità di 6,50 m furono rinvenuti, poco lontano dalla Collegiata, fortuitamente degli ambienti. L’ispezione dei vani, effettuata poi anche nel 1931, portò alla scoperta di un peristilio di cui si indagarono tre lati, la cui lunghezza era di 32,00 m. Colonne di laterizi, coperte da stucchi, ornavano questa struttura,a N della quale fu individuato dagli archeologi un ampio giardino.

Recenti lavori, che hanno interessato la cripta della vicina Collegiata, hanno permesso di acquisire nuovi dati archeologici, in quanto sono stati scavati tratti di muri, pertinenti alla stessa struttura, rivestiti da un paramento in opera reticolata e da un affresco riproducente un “ippocampo”.

La storiografia locale ricorda che il rivestimento pavimentale marmoreo del presbiterio della Collegiata e alcune colonne vendute alla Chiesa di S. Teresa a Napoli provenivano da questa struttura sepolta.

É in corso lo scavo archeologico.

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