I Costaioli

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L’esperienza dei “Pittori di Maiori”, così li definisce il prof. Massimo Bignardi, trae linfa da una fortunata congiuntura che, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, porta in Costiera illustri presenze di artisti europei. <<Il paesaggio diviene, così, uno spazio carico di tensioni e di inquietudini, di passionalità, ricercate nel movimento dei colori, nelle macchie, nelle vibrazioni cromatiche: è quello che Stendhal chiama la “disperazione della solitudine”>> (prof. Massimo Bignardi).

Il caposcuola fu Gaetano Capone (Maiori 1845-1924), autore tra l’altro di numerosi dipinti e affreschi realzzati per la Collegiata di Santa Maria a Mare. Subito dopo gli studi il Capone si trasferì a Roma dove fu allievo di Cesare Fracassini e con il quale collaborò agli affreschi della Basilica di San Lorenzo. I frutti di di questa esperienza si riflettono senz’altro nella realizzazione delle opere realizzate per la Collegiata, per la Badia della SS. Trinità di Cava e per le chiese di Fisciano e Casalvelino. Dopo la morte di Fracassini nel 1868, Capone tornò a Maiori e se sulla sua scia seguì una nutrita schiera di artisti maioresi: Raffaele D’amato, Angelo Della Mura, Antonio Ferrigno, Luigi Paolillo e gli amalfitani Enrico Lucibello e Pietro Scoppetta. Nei primi decenni del Novecento fece seguito una scenda ondata di artisti: Antonio Rocco, Luca Albino, Manfredi Nicoletti, Ignazio Lucibello, Gaetano Cimini, Paolo Caruso e Ulderico Forcellini.